Il mercato immobiliare romano è oggi ricco di offerte, anche grazie all’immissione sul mercato di appartamenti destinati fino a qualche mese fa esclusivamente all’uso turistico. Chi vuole mettere a reddito la propria casa deve inevitabilmente fare i conti con questa situazione.
Scegliere un appartamento in affitto a Roma
Gli inquilini hanno un’ampia gamma di proposte tra cui scegliere, il che naturalmente incide sia sui prezzi che sui tempi di chiusura delle trattative.
Se sei il fortunato proprietario di una casa con terrazzo o col posto auto, il problema non ti riguarda: nella giungla di offerte riuscirai a distinguerti e a trovare un inquilino valido in tempi ragionevoli. E se invece hai una casa come tante? In un palazzo anonimo e in una zona senza particolare infamia o lode? Magari di un taglio standard (direi il classico trilocale) e con un arredo né sorprendentemente bello né orrendamente brutto. Beh, qui la storia si fa interessante e se vogliamo anche un po’ più intricata; il tuo appartamento rischia seriamente di non riuscire ad emergere nel mare delle offerte e la caccia all’inquilino diventa una bella impresa, dovendo sgomitare con la concorrenza.
Che fare, dunque?
Confrontare le offerte degli affitti
Una regola sempre valida è “mettersi nei panni dell’acquirente”. Che facciamo quando compriamo qualcosa, una qualsiasi cosa? Confrontiamo le offerte e, a parità di condizioni, scegliamo quella che costa meno. Oppure confrontiamo le offerte e siamo addirittura disposti a pagare di più se vogliamo un oggetto che abbia qualcosa in più (estetica, funzionalità o qualsiasi altro elemento che lo distingua dagli altri).
Se applichiamo questa regola facile facile al mercato degli affitti abbiamo i due corni del dilemma e quindi le risposte alla domanda “come faccio a sbaragliare la concorrenza e affittare velocemente e bene casa mia?”
Semplice: o abbassi il prezzo oppure fai qualcosa per distinguerti e alzare il livello qualitativo.
La prima ipotesi è la più facile e scontata, anche se probabilmente non è la migliore. Abbasso le mie pretese, mi tengo al di sotto del prezzo medio e punto tutto sulla convenienza.
La seconda è meno immediata e richiede un piccolo sforzo. Si tratta di studiare la concorrenza – le altre case sul mercato – e individuare lo standard qualitativo. Una volta individuato basta superarlo. Potremmo dire ‘alzare l’asticella’. Può essere una lavasciuga, uno scaldabagno a gas al posto del boiler elettrico, l’impianto d’allarme o un sistema di illuminazione ad alto risparmio energetico, tanto per fare degli esempi pratici. Oppure un arredo originale e piacevole, non standardizzato a tema svedese, per il quale non serve spendere cifre astronomiche: spesso bastano un po’ di impegno nella ricerca, creatività e buon gusto.
Qualcosa, insomma, che le altre case simili alla tua non hanno e che agli occhi dell’inquilino fanno la differenza, indirizzandone le scelte.
Conoscere la qualità delle case presenti sul mercato è un ottimo punto di partenza per definire le tue strategie commerciali. Oltre a questo, ti sarebbe senz’altro utile sapere cosa la gente vuole, cioè individuare con assoluta certezza quel quid in più da offrire per distinguersi sul mercato e arrivare all’obiettivo.
Non sai come fare? Prova a chiedermelo.
Mettere in affitto la propria casa si traduce in analisi e conoscenza del mercato, strategie commerciali efficaci, pianificazione.
Del resto, si tratta di un investimento a tutti gli effetti e va gestito come tale, no?